lunedì 25 febbraio 2013

Pensavo fosse amore, e invece..


"Quei due non parlano."
Che ne sai, tu? 
"Sono seduti lì da un'ora. Hanno ordinato un antipasto e due pizze, poi basta."
Lei ha i capelli lisci, così fini che sembrano spaghetti d'angelo. Tamburella con le dita sul tavolo. Avrà vent'anni o qualcosa in più.
"Vent'anni, capisci?"
Non tutti hanno voglia di parlare. Magari, stanno bene così. In silenzio.
Lui ha la faccia annoiata. E' incollato all'iPhone. Sta smanettando con un giochino. Lei si sposta i capelli da un lato, cosa che ovviamente passerà inosservata.
"Come fai a stare bene con una persona che non ti nota nemmeno? E' come se lei facesse parte dell'arredamento, tanto è invisibile. L'iPhone sembra essere più importante."
Dicono che si ama davvero solo quando riesci a stare in silenzio con l'altra persona, senza provare imbarazzo.
"E tu, ci credi davvero? Mi è sempre sembrata una stronzata colossale. Io ho amato con le parole: capiamoci, non con le banalità. Non è un "ti amo" a fare la differenza. Ma ricordo che era bello a fine giornata raccontarsi, così in ordine sparso senza seguire una regola."
Non tutti hanno bisogno di parlare. Anzi, quasi nessuno ha voglia di parole a fine giornata. 
"Ok, non tutti hanno bisogno di parole. Quello è un problema mio. Però, quando hai una persona con cui dividere preoccupazioni, moltiplicare emozioni, sperimentare parole nuove, è meglio, no? Per esempio: avessi qualcuno qui, adesso, potrei dirgli che ho voglia di un abbraccio, lui risponderebbe, ridendo, che non sa se ha voglia di darmelo e poi brinderemmo insieme. I bicchieri con il vino rosso si toccherebbero, io direi che non mi piace il vino rosso e lui mi racconterebbe una storia simpatica sul vino. Gli direi che ho bisogno di staccare la spina, lui direbbe "anche io", e allora cominceremmo a sognare vacanze al mare o in montagna o dove ti pare purché si stia insieme. Capisci?"
Io sì. Ma il punto è un altro: non tutti sono te. E se imparassi un po' ad apprezzare il silenzio, forse, ti andrebbe anche meglio nella vita. 
"A me il silenzio piace, chi ti ha detto il contrario? Ma è fatto per altri momenti: per la notte, per scrivere, per leggere, per fare l'amore, per guardare un tramonto su un mare. Non adesso, guardali!".
Lei mangia la pizza, lui beve un po' d'acqua. Non c'è un gesto di complicità, una mano che sfiora l'altra, un "assaggia un po' amore, senti quant'è buono". Niente. Lei mangia e picchietta sul tavolo con le dita esili, è l'unico rumore ammesso in quel tavolo.
"Io non m'innamoro più, è chiaro. Non ci casco. Ma dovessi cascarci, vorrei uno che mi racconta la sua giornata. Uno che mi stupisce con le parole. Se volessi stare in silenzio starei da sola, non ci sarebbe bisogno di avere nessuno accanto".
Invece, ti innamorerai prima o poi e magari sarà un tipo taciturno, magari sarà proprio quello che non ti aspetti o che non vuoi. Ma tranquilla, conoscendoti, sarai tu a riempire i silenzi. 
Finisco di mangiare la pizza. Guardo i miei amici che ridono per una battuta che non ho sentito. Un ultimo sguardo al tavolo vicino: lei ha lo sguardo fisso dall'altro lato della sala, lui è tornato sul cellulare.
E' davvero questo l'amore?
Mi sa che resto sola, davvero.




sabato 9 febbraio 2013

Liebster Blog Award


Sono nuova di questo mondo. Negli anni scorsi, infatti, leggevo qualche blog ma niente di che. Ed è solo da settembre che ho scoperto quanto può essere piacevole scrivere, pubblicare, leggere i vostri commenti e andare a sbirciare nei vostri blog e nelle vostre vite.
Qualche giorno fa mi arriva il commento di MissStuffo,  miss annoiata ma esilarante, che dice di avermi nominata tra le sue blogger preferite.
Che onore, penso.
Sono stata nominata per il Liebster Blog Award. Ha un nome altisonante ma ha il potere di farti conoscere tantissimi meritevoli blog (e io in questi giorni ne ho letti davvero molti, grazie ai vostri suggerimenti!).
Ringrazio MissStuffo e arrivo alle regole:
1. Elencare 11 cose che mi riguardano

2. Rispondere alle 11 domande a me rivolte da MissStuffo


3. Scrivere 11 domande per le persone che nominerò a mia volta


4. Invitare a mia volta altre 11 persone, di cui apprezzo il blog


Ecco le 11 risposte e altre 11 cose su di me.



  1. Perché hai dato questo titolo/nome al tuo blog? Perché ero a corto d'idee quel pomeriggio ma avevo molta voglia di aprire il blog. Ho pensato che dovevo partire da me per arrivare dove volevo. Un alfabeto che non comincia dalla A ma da Emme. Ed ecco il titolo del blog. 
  2. Perché hai deciso di aprire un blog? Me lo dicevano tutti.  Mi trovavo a scrivere (il più delle volte di notte) email chilometriche che poi inviavo alle amiche. Mi dicevano "apri un blog ed esprimiti lì". Un giorno poi me l'ha detto F., amica e quasi mentore, e ho deciso di lanciarmi nell'impresa.
  3. Da dove trai ispirazione per i tuoi post? Dalla vita di tutti i giorni. Dalle mie emozioni, dalle gioie e dalle incazzature. Scrivo di getto e poi pubblico, quasi mai rileggo (male, malissimo!). Di solito di notte quando c'è silenzio e posso scoprire le mie fragilità ed essere vulnerabile.
  4. Nella prossima vita vorresti essere? Domanda difficile. Nella prossima vita vorrei essere? Non lo so. Forse, vorrei comunque essere donna nonostante tutte le difficoltà.
  5. Avresti tanto voluto vivere negli anni… '60!! Senza ombra di dubbio. In piena rivoluzione studentesca. Vespa, occhialone, fascia nei capelli e Roma. Avete presente un po' Audrey Hepburn in "Vacanze romane" e un po' Jane Birkin in minigonna? Ecco.
  6. Una frase, parola che identifichi la tua filosofia di vita: Sono così innamorata delle parole, che scegliere una sola frase è difficilissimo per me. C'è l'inizio di una poesia che mi accompagna da anni: "Amai, trite parole che nessuno osava. M'incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo". Sono per le cose semplici. La rima fiore amore può sembrare la più banale, ma resta la più bella di sempre.
  7. Il tuo film preferito? Per ora 500 days of Summer. Ma cambio idea spesso.
  8. 3 cose che ami e 3 che odi: Amo svegliarmi tardi la mattina, amo i primi raggi di sole di Marzo, amo le risate dei bambini. Odio le persone poco chiare, la nebbia e le K al posto delle C.
  9. In quale nazione vorresti vivere? In Italia o a Londra.
  10.  Qual è la parolaccia/imprecazione più frequente che usi? Cazzo. 
  11. Quella volta che ho riso con le lacrime e le convulsioni.. L'ultima volta che  l' amica GF mi ha raccontato delle prodezze sessuali della sua coinquilina. Esilaranti.
11 cose su di me:

  1. La mattina appena sveglia non parlo. Mugugno o al massimo faccio "sì" e "no" con la testa. Ma nessuno deve rivolgermi domande, altrimenti m'innervosisco.
  2. Sono un'entusiasta, ma prima di buttarmi su una nuova avventura ho bisogno di ponderare molto. Le novità mi fanno venire una paura fottuta.
  3. Non sopporto l'odore delle arance e dei mandarini.
  4. Sì, sono siciliana. Ma oh, che ci posso fare? (se vi fosse venuto in mente dopo aver letto la cosa su di me, numero tre)
  5. Non riesco ad aprirmi subito con le persone e all'inizio sembro fredda, acida, snob e altezzosa. Ma datemi tempo. :) 
  6. Non mangio quasi mai la pasta e vivo di schifezze (gelato, patatine fritte, hamburger con bacon, cioccolato)
  7. Ho la gastrite da anni e non la curo mai bene. Ci convivo piuttosto bene.
  8. Odio Milano.
  9. Amo Roma, Firenze e Londra in modo viscerale. 
  10. Ho fatto danza classica per anni. Poi ho lasciato perché la testa ha sempre vinto sul cuore. Ma sto cercando d'invertire la tendenza.
  11. Non presto attenzione a milioni di cose, sono una disordinata cronica e dimentico le cose facilmente. Ma sul lavoro (o per qualcosa a cui tengo) divento una precisina rompipalle e maniacale. 
Le 11 domande per i blog nominati:
  1. Perché hai deciso di aprire un blog? 
  2. Qual è il tuo sogno più grande? 
  3. Hai un rimpianto a cui pensi spesso?
  4. La città dove vorresti vivere? 
  5. Se tu fossi un personaggio storico, chi vorresti essere? 
  6. Che passioni hai? 
  7. Il ricordo d'infanzia più bello? 
  8. Cosa fai nel tempo libero? 
  9. Il tuo colore preferito è (e perché)? 
  10. C'è un libro e/o un film che consiglieresti? 
  11. Avessi una bacchetta magica, cosa cambieresti nella tua vita? 
E, finalmente, le 11 persone da me nominate:
  1. Cri (perché ha tentato di farmi cambiare idea sul Natale scrivendo un post! E perché la adoro!)
  2. Pauli (che scrive di "Muoda", come dice lei, ma si prende poco sul serio. E mi fa ridere)
  3. Che Sonno che ho (mi piacciono un sacco le conversazioni tra Popi e Pomì)
  4. Anche io voglio un blog (nuova scoperta dell'ultimo periodo. Davvero carina!)
  5. Berry (che ha già ricevuto il premio. Ma la nomino lo stesso!) 
  6. Diciassettenne (ha scritto due post su San Valentino davvero belli!)
  7. PrecariaMENTEando (anche lei è stata già nominata ma merita una visitina. Sopratutto per i suoi racconti sulla Tanzania!)
  8. The Life in a year (propone una foto al giorno e lo farà per un anno. Idea geniale, secondo me!)
  9. Misantrophia (perché mi rivedo tanto nei suoi post, a volte!)
  10. Viola (perché anche se scrive poco ultimamente, mi piace un sacco leggerla)
  11. Barbarella (altra new entry delle mie letture: divertentissima!)

E' stato difficile scegliere ma ci sono riuscita. Avrei voluto mettere anche altri blog ma il limite era 11 e a quello mi sono attenuta. Vi consiglio anche di fare un salto da MissStuffo. Curiosate un po' ovunque, insomma. Vi fa bene! 

domenica 3 febbraio 2013

Cronistoria di una giornata felice


Chiamare le amiche di sempre e piangere a telefono.
Leggere frasi come "piangi fino a quando non hai finito le lacrime" e continuare a piangere, ma singhiozzando. Cercare di scrivere qualcosa che abbia un senso, non riuscirci e tornare a piangere. Rispondere con uno smile, che tu mi capisci o almeno spero.
Sentire il bisogno di un abbraccio, non uno a caso, quell'abbraccio.
Sentire che la mia gioia è condivisa dalle persone più importanti per me, di non essere sola, nonostante, negli ultimi mesi, ci sia un po' di vuoto intorno.
Ricordarsi che è giovedì. Leggere l'oroscopo d' Internazionale e sentirsi felici, confusi, impauriti ed emozionati. Per un oroscopo? Sì, anche per quello.
Uscire presto da casa come non facevo da anni. Stendersi su un prato e sentire il sole sulla pelle, a fine Gennaio. Parlare di un futuro che fa più paura di prima ma fa battere il cuore più forte.
Mangiare una torta con doppio strato di cioccolato e dimenticare, per una volta, l'ossessione della bilancia.
Guardare tua "nipote" che gioca con il tuo cane e pensare che queste saranno le cose che ti mancheranno di più in assoluto.
Parlare a telefono senza sapere perché il dito è andato proprio su quel nome e su quel tasto verde. Ridere e poi arrabbiarsi e poi di nuovo ridere. Pensare che prima o poi darò un nome anche a queste "emozioni".
Sentire che non sto più rincorrendo la vita: non è una corsa a chi arriva prima e taglia il traguardo.
Guardare quelle mure gialle e arancioni e pensare che, forse, non ne hai mai viste di così belle.
Cercare di imprimere nella memoria quelle scale, quel sole, quel vento, quell'odore, per portarlo con te per sempre.
Bere una birra fredda, in un pub affollato, augurandosi una "buona vita".
Raccontarmi le cose che mi hanno cambiato la vita e il punto di vista da cui la guardo: di quella volta che mi è tremata la terra da sotto i piedi, degli occhi della signora anziana seduta in libreria a Firenze, delle mani di Ale che non si cancellano neanche dopo mesi di sapone, di quel Pasolini che ha detto che non vogliamo essere giovani stanchi, di quel bambino biondo e quell'altro un po' più scuro che hanno un segreto che conoscono solo loro, di quella foto "rubata" che mi racconta talmente bene che quasi mi spaventa, di tutti quelli in arancione che mi hanno fatto capire quanto il concetto di stanchezza sia relativo, di quegli occhi profondi come un pozzo che ti fanno venir voglia di lanciare la monetina ed esprimere un desiderio.

E' un giovedì come un altro eppure è tutto così speciale che è difficile da descrivere.
A volte abbiamo solo bisogno di una spinta per capire cosa vogliamo fare, davvero, nella nostra vita. Questa volta per me, è stata una spinta di tante mani, tutte diverse.
Le ho prese e mi sono data la forza per combattere. Non voglio più rischiare di svegliarmi tra trent'anni con il rimorso di non averci provato.
Me l'hai insegnato tu, papà, cosa vuol dire passione. Mi hai insegnato che per la passione si può mettere da parte anche la razionalità. Quindi, non volermene se non sarò mai quello che sognavi.
Ho provato a essere perfetta così tante volte e quasi sempre ho fallito o esagerato.
Voglio l' amore: per le cose faccio, per me stessa, per la mia vita, per gli altri.
Voglio sapere cosa vuol dire svegliarsi la mattina con la consapevolezza di percorrere una strada che non è già stata battuta da altri. E' mia. E sarà dura, mi farà cadere chissà quante volte, mi maledirò e sarò incazzata con me stessa. Proseguirò quella strada con la fierezza che mi avete insegnato.
"Testa e collo in alto. E sorridi." mi hanno gridato per anni dentro una sala prove.
Andrò avanti per quella strada scoscesa e difficile, ringraziandomi e ringraziandovi per avermi fatto diventare quella che sono oggi.
Sto rinunciando all'agiatezza di una vita comoda ma il mio è un percorso senza ritorno, ormai. Ve l'avevo detto, volevo fare la principessa e poi ci ho ripensato.

E' un nuovo inizio. E' una nuova nascita. Io questo giovedì me lo voglio ricordare come il giorno della felicità assoluta, con le lacrime che mi rigavano il volto e mi "battezzavano" per la seconda volta.